martedì 26 novembre 2013

Femminicidio e altro

Una giornata contro il femminicidio.
Serve?
Non so.Forse sì o forse è solo una microscopica gocciolina destinata a sparire nella aridità del mondo che ovunque rimane maschile.
Le religioni, in particolare le tre grandi religioni monoteistiche, hanno sempre relegato la donna al ruolo di fattrice - nel migliore di casi - oppure di serva o di oggetto di divertimento e sfogo sessuale.
In fondo perchè meravigliarsi? La bibbia è stata scritta da uomini che si erano arrogati il ruolo di creatori di destini e, per poter autenticare quel ruolo, si erano inventati una divinità ispiratrice.
Poi arrivò Cristo - o qualcuno che assomigliava a quello descritto nei vangeli - e sembrò che proponesse una rivalutazione del ruolo femminile. Ma i suoi "interpreti" rimisero subito le cose a posto. E continuano ancora oggi se è vero che perfino il mediatico Francesco I continua a rifiutare l'equiparazione dei ruoli fra l'uomo e la donna nel sacerdozio. E gli integralisti ebraici - gli hasidim tanto per fare un esempio - non sono da meno.
In fondo, questi aspetti deteriori del cattolicesimo e dell'ebraismo sono ben poco cosa se si pensa ai 500 anni di arretratezza che caratterizza le tesi degli integralisti islamici.
Stando ai numeri, al mondo le donne sono almeno cinque per ogni uomo.
Onestamente spero che se ne rendano conto ovunque e decidano di organizzarsi, di armarsi e di mettersi a fare la guerra agli uomini, in particolare a quei bastardi che ancora pensano a loro come semplici oggetti.
Spero davvero che si mettano a fare la guerra - ma una guerra vera - ai padri che danno figlie dodicenni in matrimonio al vecchio influente.
Che si mettano a fare la guerra - violenta, cattiva, feroce - agli uomini che ritengono giusto lapidare l'adultera. A quelli che per legge vietano alle donne di guidare un'auto. A quelli che ritengono disonorevole che una donna appaia su un palcoscenico in teatro. A quelli che ritengono giusto che una donna venga pagata meno di un uomo per lo stesso identico lavoro.
Che si mettano a fare la guerra a tutti gli uomini che, in ogni parte del mondo, in ogni momento della loro vita, continuano a pensare alla donna come ad un essere naturalmente inferiore all'uomo.

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